Sintesi di tutti i criteri che devono rispettare i vari componenti edilizi, secondo il D.M. 11/01/2017 e s.m.i., tra cui anche i requisiti relativi agli isolanti di facciata necessari per accedere al superbonus.
CRITERI AMBIENTALI MINIMI (D.M. 11/01/2017).
· SPECIFICHE TECNICHE DEI COMPONENTI EDILIZI
2.4.2 CRITERI SPECIFICI PER COMPONENTI EDILIZI
2.4.2.1 Calcestruzzi confezionati in cantiere e preconfezionati:
2.4.2.2 Elementi prefabbricati in calcestruzzo:
- almeno il 5% di materie riciclate e/o recuperate e/o di sottoprodotti
2.4.2.3 Laterizi:
· SPECIFICHE TECNICHE DEI COMPONENTI EDILIZI
2.4.1.1 DISASSEMBLABILITA’: almeno il 50% peso/peso dei componenti edilizi e degli elementi prefabbricati (escluso impianti) deve essere sottoponibile a fine vita a demolizione selettiva ed essere riciclabile o riutilizzabile; di tale percentuale almeno il 15% deve essere materiale non strutturale;
2.4.1.3 SOSTANZE PERICOLOSE: in tutti i materiali o componenti non devono essere aggiunti intenzionalmente:
- additivi a base di cadmio, piombo, cromo VI, mercurio, arsenico e selenio in concentrazione superiore allo 0.010 in peso;
- sostanze identificate come estremamente preoccupanti SVHCs ai sensi dell’art. 59 regolamento CE n. 1907/2006 con concentrazione maggiore dello 0.10% peso/peso;
- sostanze o miscele classificate o classificabili come cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione di categoria 1 A, 1 B o 2; per la tossicità acuta e per via orale, dermica, inalazione, in categoria 1,2 o 3; come pericolose per l’ambiente acquatico di cat. 1, 2; aventi tossicità specifica per organi bersaglio di cat. 1 e 2;
2.4.1.2 MATERIA RECUPERATA O RICICLATA: il contenuto di materia recuperata o riciclata nei materiali utilizzati per l’edificio, anche considerando diverse percentuali per ogni materiale, deve essere pari almeno al 15% in peso valutato sul totale di tutti i materiali utilizzati, di cui almeno il 5% non deve essere materiale strutturale – salvo deroghe (vedi art. specifico);
2.4.2 CRITERI SPECIFICI PER COMPONENTI EDILIZI
almeno il 5% di materiale riciclato (sul secco) sul peso del prodotto (inteso come somma delle singole componenti)
2.4.2.2 Elementi prefabbricati in calcestruzzo:
- almeno il 5% di materie riciclate e/o recuperate e/o di sottoprodotti
2.4.2.3 Laterizi:
- per murature e solai: almeno il 10% sul peso del prodotto di materie riciclate e/o recuperate; almeno il 15% se contengono anche sottoprodotti e/o terre e rocce da scavo;
- per coperture, pavimenti, e murature faccia a vista: almeno il 5% sul peso del prodotto di materie riciclate e/o recuperate; almeno il 7,5% se contengono sottoprodotti e/o terre e rocce da scavo;
2.4.2.6 Componenti in materie plastiche:
- almeno il 30% di materia riciclata o recuperata (salvo deroghe come per membrane di impermeabilizzazione)
2.4.2.8 Tramezzature e controsoffitti:
- almeno il 5% in peso di materie riciclate e/o recuperate e/o sottoprodotti per gli elementi destinati alla posa in opera di sistemi a secco
2.4.2.4 SOSTENIBILITÀ E LEGALITÀ DEL LEGNO
- provenienza del legno da siti gestiti in maniera sostenibile/responsabile o essere costituito da legno riciclato o entrambi.
- per murature per opere di fondazione e opere in elevazione il progettista deve prescrivere l’uso di solo materiale di recupero (pietrame e blocchetti).
devono rispettare i criteri:
- non contenere ritardanti di fiamma oggetto di restrizioni o proibizioni;
- non devono essere prodotti con agenti espandenti con potenziale di riduzione ozono superiore a zero;
- non devono essere prodotti con catalizzatori al piombo;
- per resine in polistirene espandibile gli agenti espandenti devono essere inferiori al 6%;
- se costituiti da lane minerali queste devo essere conformi alla nota Q o R del reg. CE 1272/2008 (CLP) e s.m.i.;
- contenuto di materiale riciclato e/o recuperato secondo le quantità minime indicate in tabella:
CERTIFICAZIONE DI PRODOTTO EPD (environmental product declaration)
Editata secondo standard internazionali (ISO14025), classifica i materiali fornendo informazioni sull'impatto ambientale degli stessi, secondo la procedura LCA (life cycle assessment - analisi del ciclo di vita), ovvero tracciando gli impatti che vanno dalla produzione alla dismissione e smaltimento del materiale.
Gli EPD sono il riferimento per i progettisti, soprattutto nel caso di edilizia sostenibile certificata secondo ad esempio i protocolli LEED e BREEAM.
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